Dalla mezzadria al Brunello
sul pendio della collina che degrada verso i fiumi Orcia e Ombrone
–– Comune di MontalcinoL’azienda Caprili, si estende su una superficie 58 ettari, a sud-ovest del territorio nel Comune di Montalcino.
La superficie vitata è di 25 ettari di cui 23 coltivati a Sangiovese Grosso, 0,3 ettari sono coltivati a Trebbiano Malvasia, 1 ha a Vermentino e 0,7 ettari sono impiantati a Moscadello.
a credere nel Brunello
LA STORIA DI UNA FAMIGLIA
1911
La famiglia si trasferisce nel Podere Poggiconducendo i terreni della Tenuta Villa Santa Restituta a mezzadria
1952
La famiglia si insedia a Caprilicon tutto il loro bestiame, conducendo i terreni sempre come mezzadri
1964
i Bartolommei decidono di acquistare la proprietàdai signori Castelli-Martinozzi tenutari della Villa Santa Restituta
1965
Impianto del primo vigneto denominato “Madre”da cui si ricavano i cloni per le nuove piante messe a dimora nei nuovi vigneti dell’azienda
1978
La prima annata di BrunelloLa prima bottiglia di Brunello di Montalcino Caprili vine imbottigliata
1983
Immissione sul mercatoInizia ufficialmente l’avventura di Caprili nel commercio del vino
CAPRILI OGGI
–– Una passione da tramandareOggi di vigneti l’azienda, gestita dai tre figli di Alfo, Manuele, Paolo e Paola, ne conta 25 ettari, dei quali 11 a Brunello e la restante parte a Igt Toscana. Recentemente anche i nipoti Giacomo (figlio di Manuele) e Filippo (figlio di Paola) si sono uniti all’azienda.
La storia della famiglia
La famiglia Bartolommei è originaria di Cinigiano; arriva a Montalcino all’inizio del Novecento. Giuseppe ed Elvira erano mezzadri presso Santa Restituta, che includeva anche i Poderi Caprili e Capanna: Alberto, loro figlio, aveva solo 8 mesi.
Nel 1965 Alberto e suo figlio Alfo acquistano Podere Caprili dove già vi abitavano come mezzadri dal 1952 e piantano il primo vigneto, “Madre”. Solo un anno dopo, Alberto muore, ma Alfo completa la trasformazione del Podere e crea l’azienda assieme alla moglie Anna e alla mamma Settimia.
“Vigna Madre” è un ettaro piantato nel 1965 da Alberto ed Alfo. La prima uva è del 1969. Poi i nuovi impianti nel 1971. Nel 1972 Caprili entra nel neonato Consorzio dei produttori. Il primo vino a marca è del 1978, il Rosso dai vigneti di Brunello e successivamente anche il Brunello di Montalcino 1978. Nel 1983 la prima Riserva di Brunello di Montalcino.
Oggi a Caprili ci sono i figli di Alfo (Manuele, Paolo e Paola), Giacomo (figlio di Manuele) e Filippo (figlio di Paola).
L’azienda è di 59 ettari complessivi di cui 24,5 a vigneto, in prevalenza a Montalcino (circa 20 ha) e in piccola parte a Cinigiano (4,5 ha circa).
Si producono complessivamente 160.000 bottiglie di cui: 50.000 di Brunello, 40.000 a Rosso, 5.000 di Riserva, 60.000 di Sangiovese IGT (Ilex), 7.000 di Vermentino (Settimia) e 2.000 di Moscadello.
L’azienda si completa di 4 ettari di oliveto e di circa 24 famiglie di api dalle quali si produce miele millefiori all’interno della proprietà.
Dal diario di Alfo, il fondatore dell’azienda:
“Nel 1915 iniziò la Prima Guerra Mondiale e mio nonno Giuseppe e suo fratello Quirino vennero richiamati a fare il servizio militare: mancando gli uomini validi per il lavoro ed essendo rimasti solo donne e ragazzi, il signor Castelli decide di passare la famiglia a Madre, un podere più piccolo.
Una volta tornati gli uomini dalla Grande Guerra e divenuti grandi i figli, mio nonno Giuseppe cercò un podere più grande: era il 1928 e in quel periodo il signor Castelli non aveva disponibili poderi che facessero al caso dei Bartolommei, allora, in ottimo accordo con entrambi i proprietari, la famiglia si spostò ad Argiano dei conti Lovatelli, esattamente al podere Brizio, conducendolo a mezzadria fino al 1935. In quell’anno rimase libero al signor Ca#stelli il podere Capanna così, essendo rimasti in ottimi rapporti di stima reciproca, venne a cercare noi Bartolommei per proporci di tornare sotto la sua tenuta, e così fu. Intanto mio padre si era sposato con mia madre Settimia nel 1934, io venni alla luce il 18 novembre del 1936 e nel 1942 iniziai a frequentare la scuola elementare a Tavernelle, fino alla licenza di V elementare, ottenuta nel 1946 con ottimi voti in pagella, che conservo ancora. Finite le scuole elementari, si lavo#rava tutto il giorno, facendo lavori leggeri, per esempio il pascolo del bestiame poi all’inizio dei 15 anni s’iniziava a fare tutti i lavori manuali, dalla zappa alla vanga alla falce per il fieno. Man mano che si cresceva si passava a lavorare con l’aratro trainato dai buoi, alla coltrina e al voltorecchio trainato dalle vacche. Nel 1951 avvenne una divisione fra mio padre Alberto e suo fratello Arnaldo, così rimanemmo in pochi per lavorare il podere Capanna, diversamente, al podere Caprili, un po’ più piccolo. Il 16 gennaio 1952 ci trasferiamo al podere Caprili, portando tutto il bestiame e continuando nelle lavorazioni d’aratura e semina. Essendo personalmente molto amante delle piante di vite – a Caprili era#no rimaste pochissime, circa 500 ceppi, a causa della filossera – e d’olivo, di cui c’era allora circa 800 piante, iniziai a frequentare i corsi di formazione che venivano condotti dal compianto dottor Bruno Ciatti dell’Ispettorato dell’Agricoltura, dal quale ho sempre avuto molti buoni consigli che col senno di poi si sono rivelati lungimiranti e avveniristici. Verso la metà degli anni Cinquanta iniziò nelle campagne l’evoluzione dei mezzi meccanici e subito mi resi conto che bisognava star dietro ai tempi, così, nei periodi di minor lavoro nel podere, andavo a imparare a guidare questi trattori. Nel 1960 sono trattorista all’azienda Argiano, poi finalmente, all’inizio del 1961, acquistai una trattrice OM50 cingolata, che mi permise sia di fare i lavori nel podere che di lavorare come terzista del Castelli a Santa Restituta. Il 30 settembre 1961 mi sono sposato con Anna Maria, nel 1962 nasce il primo figlio Manuele e nel 1964 il secondo Paolo. Nel 1965 il podere Capanna era rima#sto vuoto e Cesare Castelli, figlio di Guido, mi disse: ‘Vendo Caprili a te, ma se mi trovi anche un cliente che compra Capanna’. Noi sapevamo che Giovanni Mastropaolo, un imprenditore italiano che aveva fatto la sua fortuna in Sud America, proprietario della tenuta di Poggio alle Mura, voleva togliere tutti i contadini dai poderi e che la famiglia Fattoi non voleva smettere, così una sera andai a trovarli e li convinsi a venire l’indomani a vedere la Capanna: gli piacque e così comprammo i 2 poderi – furono i primi venduti dalla famiglia Castelli Martinozzi – noi attraverso un mutuo ventennale a basso interesse della piccola proprietà contadina, strumenti finanziari creati in quel periodo per far riprendere il settore agricolo. Infatti, come un po’ dappertutto, anche a Montalcino le campagne si stavano fortemente spopolando, tutti se ne andavano a cercare il lavoro dipendente in città e purtroppo divenne il comune più povero della provincia di Siena. E quelli, come noi, che invece decidemmo di rilanciare e investire nella terra, all’inizio fummo addirittura derisi. Caprili, che allora fu pagato 6 milioni di lire, era una proprietà di 49 ettari complessivi, di cui una grossa parte a bosco – tuttora ne abbiamo ancora 15 ettari -, 10 ettari a seminativi e 5 ettari di oliveti. Nel 1971 ho impiantato il secondo vigneto e subito ho iniziato le pratiche per l’iscrizione all’albo dei vigneti del Brunello di Montalcino e nel 1972 sono diventato socio del Consorzio, che era nato nel 1967. Nel 1974 arriva la terza figlia Paola e in quegli anni abbiamo restaurato il podere e impiantato altri vigneti a Brunello, così nel 1978 avevamo 3 ettari in produzione. In quegli anni, vedendo che da parte dei mercati c’era una buona richiesta di vini imbottigliati, abbiamo tolto il bestiame e trasformato la stalla in cantina per l’invecchiamento, acquistando delle botti di rovere di Slavonia da 40 ettolitri. Fino ad allora vendevamo il vino sfuso in damigiane e una parte dell’uva certificata Brunello ad altre aziende, che avevano già iniziato a imbottigliare. Da quel punto, aiutato anche dai figli, abbiamo deciso di dedicarci sempre più alla coltura del vigneto, impiantandone altri ettari e seguendo direttamente la commercializzazione dei vini in bottiglia. Nel 1979 sia#mo usciti col nostro primo Rosso 1978, allora denominato ‘dai vigneti di Brunello’ e nel 1983 col primo Brunello annata 1978, solo 5.000 bottiglie, di cui subito alcune sono partite per gli Stati Uniti d’America, allora eravamo solo in 15 aziende”.
I nostri vini, e non solo
AdAlberto riserva
Brunello di Montalcino D.O.C.G.Brunello di montalcino riserva
Il Brunello di Montalcino AdAlberto è prodotto nel vigneto Madre (1965) e rappresenta in pieno lo stile del Sangiovese ilcinese.
Zona di produzione: Montalcino (SI) – Toscana – Località Caprili; uve provenienti dai nostri vigneti: Vigna Madre 52 anni.
Uvaggio: 100 % Sangiovese grosso, denominato a Montalcino: Brunello. Ceppi per ha: 4000; Resa massima di uva prevista dal disciplinare 80 q/ha.
Vinificazione: Fermentazione e macerazione post-fermentativa in vasche di acciaio della durata di 25 giorni. La fermentazione avviene in maniera naturale, sfruttando i lieviti indigeni presenti nell’uva. La temperatura di fermentazione viene mantenuta tra i 30 e i 33 °C
Invecchiamento: Ultimata la fermentazione malolatticain acciaio segue l’invecchiamento in legno per 4 anni in botte di rovere di Slavoniadella capacità di 30 HL e successivo affinamento in bottiglia per minimo 6 mesi.
–– Caratteristiche organoletticheColore: Rosso rubino tendente al granato
Profumo: Ampio, fruttato etereo con una punta di speziato resinato.
Sapore: Caldo, intenso, armonioso. Lascia al palato una miriade di piccole e piacevoli sensazioni.
Formato bottiglie: 0,750
Produzone media: 4.000 bottiglie, non viene prodotta in tutte le annate.
Brunello di Montalcino
Brunello di Montalcino D.O.C.G.Brunello di montalcino
Una delle nobili B italiane dell’enologia, espressione di un territorio sempre in crescita in termini qualitativi. Nasce da uve Sangiovese 100% ed è considerato uno dei migliori esempi di Brunello di Montalcino, noto per la sua eleganza, complessità e potenziale di invecchiamento.
Denominazione: Brunello di Montalcino D.O.C.G.
Varietà: Sangiovese Grosso
Vigneti: 4 di cui 3 contigui vicino al centro aziendale.
Fermentazione: spontanea termocondizionata in acciaio per massimo tre settimane.
Maturazione: 36 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia seguiti da 4 mesi in bottiglia.
Caratteristiche: Morbido e meno tannico della Riserva il Brunello ha colore intenso, profumi ampi con note di frutti rossi di bosco. Al palato dona un corpo di grande equilibrio con tannini ben amalgamati nella struttura, che assicura eleganza e longevità.
Abbinamenti: Si abbina a piatti di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati.
Rosso di montalcino
Rosso di Montalcino D.O.C.Rosso di montalcino
Nato come fratello minore del celebre Brunello, ha assunto oggi una sua personalità ed ha eccellente riscontro nei locali di mescita, è spesso servito come vino al bicchiere
Denominazione: Rosso di Montalcino D.O.C.
Varietà: Sangiovese grosso
Vigneto: Testucchiaia
Fermentazione: spontanea termocondizionata in vasche di acciaio per massimo tre settimane.
Maturazione: 12 mesi in botte grande di rovere di Slavonia, seguito da alcuni mesi in bottiglia prima della commercializzazione.
Caratteristiche: vino godibile fin da giovane ma con spiccate attitudini alla maturazione per 8 anni.
Ilex Toscana Sangiovese
Toscana IGT Sangioveseilex toscana sangiovese
Denominazione: Toscana IGT Sangiovese
Vitigni: 95% Sangiovese grosso, 5% varietà internazionali tra cui Merlot e Syrah in prevalenza.
Vinificazione: La fermentazione avviene in maniera naturale senza aggiunta di lieviti, a temperatura controllata non superiore ai26°-28°C MAX. Macerazione della durata di 10 giorni in vasche d’acciaio. Segue mantenimento in acciaio e imbottigliamento durante l’anno successivo alla vendemmia.
Note di degustazione: rosso rubino intenso con riflessi violacei, profumi di frutta rossa matura, beva succosa.
Settimia
Toscana IGT VermentinoSettimia
Ultimo arrivato tra i vini prodotti dall’azienda nasce dalle uve vermentino, in purezza, presenti in tutta l’area mediterranea, con climi caldi e ventilati. Dedicato alla mamma di Alfo, Settimia.
Denominazione: IGT Toscana Vermentino
Varietà: Vermentino
Vigneto: Fornacina
Fermentazione: pressatura soffice, sfecciatura, fermentazione in serbatoi termocondizionati alla temperatura di 16-18° C per 2-3 settimane. Stabilizzato nel mese di novembre e messo in bottiglia nel mese di dicembre – gennaio.
Caratteristiche: un vino fresco, aromatico, abbinabile a piatti di pesce, piacevole per snack, aperitivi e happy hours o da sorseggiare con gli amici nei wine bar.
Moscadello di montalcino
Moscato biancoMoscardello di Montalcino
È il vino più antico prodotto a Montalcino, già decantato da Francesco Redi nel suo ditirambo “Bacco in Toscana”.
Varietà: Moscato bianco
Vigneto: Fornacina
Fermentazione: spontanea termocondizionata in vasche di acciaio fino al residuo zuccherino di circa 90-100 g/L. Al termine della stabilizzazione viene filtrato ed imbottigliato nel mese di dicembre.
Caratteristiche: Colore giallo paglierino, al naso presenta note floreali, tipiche delle uve moscato. In bocca, la freschezza e la dolcezza lo rendono molto piacevole per il palato. Capacità di maturazione in bottiglia per 5 anni.
S. Antimo
Vin Santo D.O.P.Vinsanto Sant’Antimo DOP
Uvaggio: Trebbiano 60% + Malvasia 40%
Vinificazione: raccolta delle uve a fine settembre e poste nei fruttai per la disidratazione fino al mese di dicembre. Diraspato a mano e pressato con torchio verticale manuale. Posto infine in caratelli da 30, 40 litri per la fermentazione.
Affinamento: In piccoli caratelli di legno di rovere di Slavonia da 30 e 40 litri per 3 anni.
Colore: Giallo ambrato carico
Aromi: Frutta dolce e spezie
Olio
Extra Vergine di OlivaOlio Extravergine di Oliva
Dalle nostre 1500 piante di diverse varietà: frantoio, moraiolo, leccino che danno vita al nostro olio extra vergine d’oliva. Un attento controllo, dalla raccolta del frutto fino alla spremitura e all’imbottigliamento, risulta elemento imprescindibile per produrre un Olio EVO ricco di proprietà nutraceutiche.
A svolgere un ruolo fondamentale, in termini di qualità, sono anche i brevissimi tempi d’attesa che intercorrono tra la raccolta e la spremitura.
Miele
MillefioriMiele millefiori
Il Miele Millefiori è prodotto tra Montalcino e Cinigiano da una moltitudine di fiori di vario tipo ed è proprio la diversità dei fiori e la zona di produzione del nettare che conferiscono a questo miele caratteristiche uniche.
Le proprietà del miele millefiori sono svariate: è molto utilizzato in cucina, sia abbinato ai formaggi, che come dolcificante naturale.
Inoltre è un ottimo rinforzante e ricostituente a livello immunitario ed è spesso usato nella preparazione di rimedi naturali.
VISITA I VIGNETI E LE CANTINE
Le visite alla nostra azienda sono aperte di pomeriggio nei giorni feriali a partire dalle ore 16.00.
Durante la visita verrà fatta l’introduzione ai nostri vigneti, visita alla cantina e degustazione dei nostri prodotti. La durata è di circa 1h30m.
La Degustazione
Settimia, Rosso di Montalcino e Brunello di Montalcino
€35 / a persona
La Verticale
Settimia, Rosso, Brunello annata corrente, Brunello annata storica
€50 / a persona
La Storica
Settimia, Rosso, Brunello annata corrente, 2 Brunello annata storica
€80 / a persona